"Non pioveva il giorno che Noè si mise a costruire l'arca, c'era un sole che spaccava le pietre."

mercoledì 14 dicembre 2011

Calzini bucati che son stati stirati.

apri il tuo cassetto e trovi dieci calzini stirati.
eppure tre su dieci son calzini bucati.
un bisogno di mantenere la forma,
di essere ordinati all'apparenza.
ci svegliamo la mattina e parliamo, sorridiamo.
usciamo e beviamo.
apriamo i libri o andiamo al lavoro.
siamo cortesi con chi incontriamo.
ascoltiamo i problemi della gente e gli diamo consigli.
peccato che in fondo siamo solo dei dannatissimi calzini bucati.
calzini bucati che son stati stirati.

Sopportare.

non sopporti più tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli e il tuo migliore amico.
non sopporti più neanche il tuo cane.
non sopporti il professore che ti dice di studiare.
il pedone che pretende che tu lo faccia passare.
la bicicletta davanti che ti fa rallentare.
le macchine quando sei tu in bicicletta.
chi non si ferma quando tu sei pedone.
il tabaccaio che ha voglia di parlare di primo mattino.
le sigarette che finiscono perchè devi tornare dal tabaccaio.
il rumore delle posate sul piatto.
i clacson per strada.
gli addobbi di Natale che si riproducono ogni anno.
arriverai a non sopportare il non saper sopportare,
sperando ci sia ancora qualche fottuta anima pia che riesca a sopportare te.

domenica 14 agosto 2011

Conviene sempre.

Abbiamo tutti caratteri diversi.
Con alcuni possiamo cose,
che con altri non possiamo.
Ci guardiamo negli occhi
e cerchiamo di imparare.
Di capire cosa si possa dire
e cosa invece sia meglio tacere.
Ipocrisia o intelligenza?
Chiamiamola in qualsiasi modo,
è una cosa che conviene sempre.

sabato 23 luglio 2011

A te

a te che avevi sempre un sorriso per tutti,
a te che sempre ridevi e mai una volta ti ho visto con il muso.
a te che ci hai fatto ridere per anni,
con il tuo ego e la tua auto ironia.
a te che non rinunciavi mai al dolce,
come noi non rinunceremo mai a portarti nel cuore.

lunedì 18 luglio 2011

L'angolo.

La sabbia scotta troppo.
Scotta così tanto che neanche il tuo pareo ti isola dal bruciore.
E così trovi la soluzione.
Il pareo lo stendi sulla sabbia bagnata,
dove le onde lo travolgono e insieme a lui anche tu.
Ti perdi in un'ora di pensieri che lottano e ti divorano
senza aver bisogno di nient'altro.
Finchè la mancanza di nicotina ti distrae.
Smetti di pensare e svegli Cristina.
Perchè il vento è troppo forte e la tua sigaretta non s'accende.
E fra i suoi seni è l'unico angolo dove il vento perde la sua forza.
Tutti abbiamo un angolo dove perdiamo la nostra forza.

sabato 16 luglio 2011

A Casa.


Ero arrivata. Finalmente ero tornata e mi sentivo a casa. Il sole mi guardava e quel solito vento mi aveva riaccolto come se mai me ne fossi andata. E tutto ad un tratto pensai in quanti posti io mi sentissi a casa, quanti posti mi dessero la stessa sensazione, in quanti brandelli avessi fatto a pezzi il mio cuore, per lasciarli nei posti dove sarei tornata. Tornavo, sì, e poi ripartivo, sapendo di ritornare di nuovo. Perchè lì mi sentivo a casa. Lì, come in tutti quei luoghi dove sapevo fosse giusto lasciare un brandello del mio essere, custodito, rapito da quel vento che me lo avrebbe riconsegnato ogni volta io fossi tornata. Per poi riprenderselo ancora. E ancora, e ancora.

domenica 10 luglio 2011

Finished? Absolutely not


E chissà perchè,
ogni volta,
abbiamo questa sensazione.
La sensazione che sia finito qualcosa.
Paura, forse,
di che cosa incontreremo.
E nonostante questo generi malinconia,
è una sensazione piacevole
che ci fa capire quanto amiamo
ciò che abbiamo vissuto fino ad ora.

martedì 14 giugno 2011

Si parla di piante.


In questo periodo sembra che rinneghi l'amore.
Può darsi.
Ma tu hai sempre vissuto per l'amore.
Può essere che io abbia smesso.
E che cos'è che ti ha fatto cambiare?
Il pensiero che, se riuscissi per una volta a salvarmi da sola...ecco...saprei di riuscire a farlo sempre. Vedi.. mi crederei come una di quelle piante, a cui non serve che tu dia da bere per far sì che restino in vita.

sabato 11 giugno 2011

Spacchiamo qualcosa.


Dai andiamo a sfogarci.
Sì, ma come?
Spacchiamo qualcosa.
Sì, ma cosa?
Qualsiasi cosa che abbiamo in testa che ci faccia star male.
E com'è possibile?
Smettiamo di pensare.
Non credo di esserne capace.
Vieni con me che te lo insegno.

giovedì 2 giugno 2011

Viaggio da una persona all'altra.


Viaggio da una persona all'altra
perchè ognuna ha del diverso da ispirarmi.
Mi ci soffermo, quasi mi drogo.
E intanto creo, e intanto penso.
Fino a che non ne incontro un'altra
che ha del di più da analizzare,
che mi regala ispirazione maggiore.
Che di nuovo mi fa drogare,
che ha del nuovo per farmi pensare.

mercoledì 1 giugno 2011

Ci lasciavamo piovere addosso.

Eravamo in silenzio, ma eravamo insieme.
Ci piaceva contemplare il rumore della pioggia.
Ogni parola sarebbe stata percepita come rumore.
Ogni frase, un disturbo.
Ci guardavamo negli occhi e ci lasciavamo piovere addosso.
Come se fosse l'acqua a parlare per noi.
Lasciando a ognuno l'interpretazione dei nostri non dico.

mercoledì 25 maggio 2011

Adam


Due anni fa, fuori da un'aula studio,
ho conosciuto un ragazzo,
con la scusa di farsi offrire una sigaretta.
Quel ragazzo si chiama Adam, ed è africano.
Era qui da cinque anni e faceva il disegnatore industriale.
Lavorava per un'importante ditta, diceva.
E studiava per ottenere un ruolo migliore,
che gli avrebbe permesso di guadagnare di più.
Aveva bisogno di più soldi,
perchè in Africa aveva una moglie.
Una moglie che non vedeva da due anni.
Il suo sogno era di portarla qui,
farle ottenere il permesso di soggiorno,
e regalarle una vita da regina.
Oggi, dopo due anni,
ho incontrato Adam per la seconda volta,
fuori dalla stessa aula studio.
Era con sua moglie, e ridevano.
Gli sono andata di fronte, e gli ho chiesto:
"Adam, hai realizzato il tuo sogno?"
lui mi ha risposto:
"Uno dei tanti, ora sono qui per realizzare tutti gli altri."

domenica 22 maggio 2011

Siamo nati coi badili in faccia.


Quando troppe persone nella tua vita ti hanno fatto soffrire,
arrivi alla conclusione che, forse, il problema non sono gli altri.
Sei tu.
L'importante, è che tu non perda la voglia di riprovare.
Che tu non pensi ma di smettere di credere.
Del resto, siamo tutti nati per "prenderlo nel culo".
E va bene così. 

PROVENGON DA QUEL TAGLIO I TUOI DOVERI, I TUOI DIRITTI.


Esci dalla pancia.
Il medico taglia il cordone ombelicale.
Te lo taglia perchè, da quel momento in poi,
devi essere tu a mangiare, tu a vivere, tu a sbagliare.
E' un diritto che ti hanno regalato.
E' un dovere che non hai scelto.
Sei tu ora, solo con il mondo.

sabato 21 maggio 2011

CHIUSURA MONODIREZIONALE SENZA FEEDBACK

E poi un giorno scopri che qualcuno ha chiuso la porta.
Ha chiuso la porta e tu nella sua vita non puoi più entrare.
Ti ha cacciato fuori più veloce di un tramonto.
Manco hai avuto il tempo di replicare.
Chiusura monodirezionale, senza feedback.
Perchè del tuo feedback non gli importa.
Di te non gli importa più.
Ha le sue ragioni e non vuol sentire scuse.
Non vuol neanche sentire cos'hai da dire in proposito.
E allora, anche tu ti ritrovi a chiudere una porta.
Perchè pensi che l'unica cosa che ti resti sia relativizzare.
Che sia stato lui ad obbligarti.
E' più facile sì, ma mi dispiace dirtelo: non funziona così.
Almeno tu, lasciala aperta quella porta,
nella speranza che un giorno voglia rientrarci.
Non ci si guadagna mai nulla nel perdere qualcuno.
Non ci si guadagna mai nulla.

mercoledì 18 maggio 2011

Ci sei tu dietro a tutto quanto.


E un giorno ti svegli di buon umore.
E non importa se lo sarai solo per quella giornata.
Quel giorno pensi che ogni cosa, di fronte al valore della vita,
scemi di importanza, nascosto dietro qualcosa che va oltre.
Quel giorno sai che non ha senso il tuo dolore.
Quel giorno sai che è bello essere qua,
è bello svegliarsi, far colazione e aver davanti un intero giorno,
in cui tutto quello che farai sarà soltanto una tua scelta.
Non esiste un destino, non ci sono segnali.
Quel qualcosa che ci sta dietro sei proprio tu.
E qualsiasi cosa farai, che sia sfruttare il tempo
o perdere ore intere di fronte a un libro senza concludere molto,
sarà tutto e soltanto farina del tuo sacco.
E domani sai, che potrai svegliarti e decidere che cosa fare per il resto del giorno.
Ed è questa la certezza che ti rende più forte.

martedì 17 maggio 2011

I pensieri son caramelle


Ogni giorno hai pensieri,
che il giorno dopo getti.
Li getti via per fare spazio ai nuovi
che son totalmente diversi.
E non sai neanche tu cosa davvero pensi,
cosa davvero vuoi, cosa davvero senti.
Ti senti una scatola di caramelle,
ci infili la mano dentro e non sai quale pescherai.
Sai soltanto che ce ne son talmente tante diverse,
che non puoi sapere a quale capiterai.
Giura: prima o poi comprerai una scatola a scompartimenti,
così ogni giorno deciderai cosa pescare e cosa gettare.
Così ogni giono saprai evitare i pensieri che ti fanno male.

lunedì 9 maggio 2011

Nella non sua testa


E sei lì circondata dalle altre persone.
E quelle persone ti trasmettono i suoi pensieri.
I suoi pensieri riletti e reinterpretati dalle loro menti.
Sognati e riformulati a loro piacimento.
Lui, invece, probabilmente è da solo che pensa.
E quei pensieri in realtà non provengon da lui.
E lo vedi dai fatti,
e lo leggi in quegli occhi,
e lo capisci dai gesti.
Siate concreti, cazzo,
non siate pazzi.

mercoledì 4 maggio 2011

Siam fatti di piccole candele.


Siamo fatti di tante piccole candele.
Nasciamo che tutte son spente,
e piano piano ad una ad una le accendiamo.
Cresciamo, ed alcune si spengono
ed altre si accendono.
Non importa quante candele sono accese
e quante sono spente.
L'importante è che ognuna sia il ricordo di qualcosa,
che ognuna ci abbia fatto crescere e capire.
E che ogni volta che una si spegne,
siam pronti ad accenderne subito un'altra dalla fiamma più viva.

Incisi nella vita

Ci capita di voler chiudere i rapporti con alcune persone nella vita.
Poi capiamo che è impossibile.
Abbiamo troppi ricordi, troppi vissuti.
Abbiamo condiviso talmente tanto
che quelle persone sono incise nella nostra vita.
E anche se ci hanno fatto stare male,
bhe, amiamole per quello che di buono ci hanno dato.
Perdoniamole perchè son parte di noi.
Perdoniamole, perchè senza di loro, non saremmo gli stessi.

mercoledì 20 aprile 2011


Ti vedo in tutti quegli occhi. 

senza

Una casa senza birra.
Una conversazione senza nessuno.
Sonno senza dormire.
E tu che invece dall'altra parte qualche cosa ce l'hai,
che fai? Te ne vai.
E poi? Premi off se ce la fai.

martedì 19 aprile 2011

E POI LE TROVI LI'...


E poi le trovi lì:
quelle persone che senza che tu glielo abbia chiesto, ti regalano un sorriso. 
Che ti migliorano la giornata,
senza che ti debbano nulla.
Senza che tu gli abbia mai dato,
eppure han fatto sì che tu ricevessi tanto.

EQUILIBRIO UGUALE A 40

Data la funzione ==> equilibrio uguale a 40.
eppure non è così facile per noi.
eppure per noi non basta un calcolo matematico.
non possiamo permetterci di arrotondare,
nè per eccesso, nè per difetto.
basta un attimo, e quell'equilibrio non c'è più.
e per ritrovarlo poi, non basta un'equazione.
perchè le incognite sono troppe,
e ancor peggio sconosciute.

giovedì 14 aprile 2011

Chissà cosa c'è nella gente che le fa credere di avere il diritto di giudicare.
che all'insulto di una persona invidiosa, insulta il doppio,
invece di capire il suo stato d'animo ed esserle vicino.
Chissà perchè questa cattiveria in corpo,
questa voglia di essere contro tutti.
Forse anche questo dovrebbe essere insegnato nelle scuole.
Forse anche in questo dovremmo essere educati.
Non è una dote innata, purtroppo.
Si spera almeno empirica...

martedì 12 aprile 2011

Scatoline

Adoro le scatoline, i barattoli e i contenitori.
Li ho sempre trovati affascinanti.
Li adoro forse perchè posso metterci dentro quello che voglio
e svuotarli e riempirli con altre cose.
Sono così semplici,
è così facile per loro lasciar andare quello che custodivano
e fare spazio per il nuovo.
Noi siamo contenitori?
E se sì di che cosa?
Di emozioni, forse?
Ecco, sarebbe bello svuotarci e riempirci
ogni volta che lo desideriamo, senza soffrire.
Come piccole scatoline.

lunedì 11 aprile 2011

Il signore del balcone di fronte

Ogni giorno vedo lo stesso signore, sul balcone di fronte.
Che fuma.
Si sveglia tardi.
Va a dormire tardi.
E' sempre in piagiama.
La moglie lo raggiunge sul balcone, ogni tanto; 
con sguardo di disapprovazione.
E lui non fa altro che guardare in alto.
Di notte guarda la luna.
E di giorno guarda il sole.
Chissà che vita ha, che cosa fa, se è felice, se si annoia.
Eppure una cosa la so,
che abbiamo molto in comune:
tutti e due spendiamo un sacco di tempo al giorno,
guardando in alto.
E per un attimo non ci importa di chi abbiamo intorno,
di che cosa facciamo,
di cosa ci dicono.
In quel momento esistiamo solo noi e il cielo.

Ogni giorno troviamo motivi per smettere di lottare per ciò in cui crediamo.
Ogni giorno avremmo mille ragioni per non credere in noi stessi.
Per abbandonare le nostre idee, il nostro cammino.
Per pensare che tutto ciò che facciamo sia inutile.
Per convincerci del fatto che stiamo sbagliando.
Non dobbiamo perdere questa sfida.
Non possiamo.
Dobbiamo perseverare, e andare avanti.
Del resto... "non pioveva il giorno in cui Noè si mise a costruire l'arca, c'era un sole che spaccava le pietre"

venerdì 8 aprile 2011

Buongiorno a tutti, vi lascio con questo pezzo:
I chiodi sono oggetti semplici, essenziali.
quasi banali nella non complessità del loro utilizzo.
se gli si picchia il martello in modo dritto, questi entrano nel muro perfettamente perpendicolari ad esso. se il martello lo si usa storto, essi entreranno nel muro storti.
e se si usa il martello in modo totalmente sbagliato, con superficialità, il chiodo si piega.
e a quel punto non possiamo riparare al danno fatto e il chiodo è da sostituire.
Se noi avessimo dei sostituiti, probabilmente, molto spesso nella vita ci faremmo sostituire da essi.
ma non avendoli, dobbiamo imparare a raddrizzarci da soli. 
 Roberta Capoferri